Conoscere Sonico

Descrizione

Il paese di Sonico sorge sopra un'altura, sulla riva sinistra dell'Oglio, sulle sponde del torrente Valli Grandi ed è collegato da tre varianti con la Statale 42. Intorno, sul declivio a Est come nei tratti di pianura, si notano campi antichi, prati, boschi cedui e secolari castagneti fruttiferi.
Nel centro storico medievale con la piazza IV Novembre vi sono torri e case dei Federici di Sonico, la parrocchiale di S. Lorenzo, la chiesetta di S. Giuseppe, mentre a Nord, appena oltre la contrada Pradella, si eleva il Santuario della Madonna detta di Pradella. Nella seconda metà del sec. XX lo sviluppo urbanistico si è attuato specialmente sul declivio digradante verso la Statale, lungo le suddette varianti.

Principali ricorrenze e manifestazioni

  • Festa patronale: San Lorenzo 10 agosto
  • Festa di Sant'Antonio: 17 gennaio festa del patrono a Rino 
  • Festa della Natività di Maria Vergine: 8 settembre festa del patrono di Garda 
  • Rassegna bovini nel mese di ottobre e novembre

Altezza s.l.m.

Il comune di Sonico si trova a 650 metri sul livello del mare.

Le frazioni

Garda di Sonico

Questo antico paesello sorge sulle pendici nordoccidentali del Piz di Olda, solcate dal torrente Zazza.
Si raggiunge seguendo la strada che si avvia dal ponte sul Remulo a Rino di Sonico, in mezzo a castagneti fruttiferi secolari. Un tempo i campi sul pendio che digrada verso l'Oglio erano coltivati a frumento, orzo e segale, mentre sui dossi a monte del paese si estendono i vasti e antichi pascoli di Garda e di Olda, raggiunti da una mulattiera e contornati da rigogliosi boschi di conifere.
Nella contrada di S. Lorenzo vi sono la chiesa di S. Lorenzo e il cimitero, mentre la chiesa parrocchiale della Natività di Maria Santissima sorge nel centro storico, più in alto. La sua antichità è ricordata in una lapide dei tempi dell'impero qui reperita e pubblicata dallo storico bresciano Federico Odorici. 

Rino di Sonico 

L'antico centro industriale del comune di Sonico sorge sopra un dosso tra la Val Rabbia e il torrente Remulo, che sbocca dalla Val Malga descrivendo un'ampia curva prima di scendere nella pia di Greano. Ancora nel 1820 la Val Rabbia si gettava nel Remulo e cinquant'anni dopo puntava, come ora, diritta nell'Oglio, scorrendo sopra un vasto cono di deiezione formato da enormi massi. L'ambiente circostante è caratterizzato da folti castagneti secolari. Il paesino è collegato con Sonico dalla strada suaccennata e direttamente con la Statale 42 da una stradina che si avvia sulla sponda sinistra dell'Oglio al Ponte di Dazza. Attualmente le case sono costruite su entrambe le sponde del Remulo.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
21 settembre 2022